PFAS: Cosa sono, effetti sull’ambiente e sulla salute umana
Professionista
Bio
Si laurea in Chimica pura presso l’Università degli Studi di Padova nel 1978 e si abilita all’esercizio della libera professione nel 1979 sempre presso la stessa Università, dopo oltre 30 anni di attività all’interno di industrie farmaceutiche (Nattermann, I.C.I., Zeneca, AstraZeneca, Glaxo Smith Kline, Errekappa, Cipros, Krka etc., etc.), ricoprendo diversi ruoli (da Informatore Scientifico del farmaco alla Dirigenza aziendale), ha deciso di sviluppare in modo indipendente studi e ricerche nell’ambito di due settori molto importanti: la Nutrizione Clinica, e le Bioenergie.
Decine di migliaia di persone nel Veneto (e non solo) sono contaminate da PFAS, ma non tutte sono consapevoli dell’entità di questo disastro ambientale.
In questo video, esploriamo in profondità cosa sono i PFAS, da dove arrivano, il loro impatto sull’ambiente e su di noi per capire cosa possiamo fare per ridurne l’esposizione e proteggerci.
Cosa sono PFAS e PFOA?
I PFAS (sostanze perfluoro-alchiliche) sono una classe di composti chimici resistenti alle macchie, all’acqua e al grasso. Tra questi, il PFOA (acido perfluoroottanoico) è uno dei più noti e studiati. Sono ampiamente utilizzati in una varietà di prodotti per la loro capacità di rendere superfici resistenti all’acqua e agli oli… Si esatto, proprio come le padelle antiaderenti che utilizzi in cucina!
Quali prodotti contengono i PFAS?
Non a caso I PFAS sono presenti in prodotti che usiamo e consumiamo ogni giorno e che non ti aspetteresti, tra cui rivestimenti antiaderenti, tessuti impermeabili, carta oleata, contenitori per microonde e addirittura imballaggi per alimenti. Inoltre, possono essere presenti in alcuni tipi di plastica, come il politetrafluoroetilene (PTFE), lo conoscerai sicuramente come “Teflon”.
Perchè i PFAS sono pericolosi?
A causa del loro ampio utilizzo e della resistenza ai processi naturali di degradazione, i PFAS tendono ad accumularsi nell’ambiente e negli organismi viventi, aumentando la concentrazione di sostanze tossiche nei livelli superiori della catena alimentare.
L’accumulo di PFAS nell’organismo umano può avere gravi conseguenze per la salute, come infertilità, malattie della tiroide, ipercolesterolemia, danni al fegato, aumento del rischio di asma problemi neonatali: con la gravidanza e l’allattamento la madre trasmette i PFAS ai bambini. Come se tutto ciò non bastasse, con l’esposizione prolungata ai PFAS vi è anche un alto rischio di sviluppare tumori.
La storia dell’Inquinamento da PFAS in Veneto
Il PFAS può contaminare le nostre risorse idriche, inclusa l’acqua potabile, rendendole pericolose per il consumo umano: proprio quello che è accaduto nel territorio del Veneto.
Già nel 2013 i risultati di una ricerca sperimentale su potenziali inquinanti “emergenti” effettuata nel bacino del Po e nei principali bacini fluviali italiani, evidenziavano un inquinamento diffuso nelle zone limitrofe delle province di Padova e Verona di sostanze perfluoro alchiliche (PFAS) in acque sotterranee, acque superficiali e acque potabili.
Solamente negli anni successivi, le analisi sul sistema degli scarichi fognari hanno messo in evidenza che le concentrazioni più alte di PFAS provenivano dal depuratore di Trissino in provincia di Vicenza: la contaminazione era imputabile ad un’azienda nota per la produzione di una vasta gamma di prodotti chimici.
Su pressione delle associazioni ambientaliste tra il 2015 e il 2016 è partito un bio-monitoraggio a campione e i valori elevati di PFAS nel sangue hanno spinto il Consiglio dei ministri, nel 2018, a dichiarare lo stato di emergenza con il divieto di consumo di acqua potabile e l’istituzione di una zona rossa, in cui sono stati inseriti 30 comuni.
Si tratta della seconda contaminazione delle falde acquifere più grande d’Europa.
Circa 350 mila cittadini coinvolti vivono nelle province di Vicenza, Verona e Padova; Si contano almeno 700 chilometri quadrati compromessi.
Ma non credere si tratti di un fenomeno così recente. La scoperta di questo inquinante risale a diversi decenni fa, quando sono stati notati per la prima volta livelli anomali di questi composti nell’acqua potabile e nell’ambiente circostante. Tuttavia, negli ultimi anni, il dibattito intorno ai PFAS è esploso, con sempre più prove che collegano l’esposizione a queste sostanze a gravi problemi di salute e danni ambientali.
A proposito di inquinamento, abbiamo realizzato un video sui veleni presenti nel nostro piatto.
Affrontare la Sfida dei PFAS
Rimuovere i PFAS dall’acqua e dall’ambiente per ridurne l’esposizione umana è diventata una priorità per molte comunità. Sono state sviluppate varie tecnologie per la rimozione dei PFAS dall’acqua potabile e dal suolo, e sono in corso sforzi per regolamentare l’uso di queste sostanze e limitarne l’impiego in prodotti di consumo; ne parliamo in modo più approfondito sul nostro canale Youtube.
Ancora oggi molte persone che abitano nei luoghi contaminati non si sono interessate alla vicenda. Al contrario della velocità con cui si diffondono le sostanze per polifluoroalchiliche, la presa di coscienza del pubblico avviene con grande lentezza.